
Ai sensi dell’art.36 e seguenti del Codice Civile è disciplinato da uno Statuto, nel rispetto delle leggi nazionali, regionali ecc.
Il Comitato ha sede nel Comune di Sarezzo (BS), presso il Circolo Acli di Ponte Zanano di via Petrarca, 24
Ci proponiamo di operare in campo sociale, culturale ed istituzionale per scelte maggiormente consapevoli sul territorio sul quale opera, come attivo operatore in merito a:
- la maggiore aggregazione dei cittadini.
- la tutela dell’ambiente;
- la salute pubblica;
- la difesa del territorio;
- la corretta applicazione della norme comunali, regionali e statali.
Perseguiamo la chiarezza e comprensibilità degli atti pubblici per la corretta gestione del territorio.
In particolare abbiamo carattere volontario, apolitico, apartitico, aconfessionale, senza differenze di razza e senza scopo di lucro.
Per il perseguimento delle finalità istituzionali, ci avvaliamo prevalentemente delle attività dei nostri associati, in forma volontaria, libera e gratuita.
Il Comitato tutela i diritti inviolabili della persona e garantisce la pari opportunità tra individui nel pieno rispetto della libertà e dignità di ognuno.
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Costituzione e primi passi (2016)
Il Comitato “Liberi Cittadini per la Salute” nasce inizialmente in modo informale nel febbraio 2016, in risposta alle preoccupazioni crescenti della popolazione di Sarezzo e dei comuni limitrofi per l’impatto ambientale e sanitario del progetto presentato dall’azienda Sares Green. Quest’ultima proponeva un impianto di pirolisi per il trattamento del “car fluff”, i residui non riciclabili derivanti dalla demolizione dei veicoli.
- 17 marzo 2016: il Comitato viene ufficialmente costituito.
- 11 marzo 2016: viene organizzata un’assemblea pubblica presso la Sala Civica di Ponte Zanano, che registra la partecipazione di circa 300 persone.
- 23 marzo 2016: si tiene il primo incontro tra il Comitato e l’amministrazione comunale, nella Sala Biblioteca di Sarezzo.
- 6 aprile 2016: un’altra assemblea pubblica, presso l’Aula Magna dell’Istituto Primo Levi, attira oltre 800 persone, segnalando un coinvolgimento crescente della comunità.
In questo periodo il Comitato si mobilita per raccogliere firme contro il progetto, arrivando in pochi giorni a superare le 1.000 sottoscrizioni. Successivamente viene avviata anche una petizione online, che ottiene circa 1.200 firme entro la fine di giugno.
Mobilitazione popolare e crescita del movimento (2016)
Nel corso della primavera del 2016, il Comitato organizza una serie di iniziative per sensibilizzare l’opinione pubblica. Tra queste:
- 22 maggio 2016: partecipazione alla manifestazione di Retorbido, dove gruppi ambientalisti della Lombardia si riuniscono per protestare contro impianti simili a quello proposto a Sarezzo.
- 3 giugno 2016: si tiene una riunione aperta con circa 100 sostenitori, per pianificare ulteriori azioni.
A giugno, il Comitato incontra le minoranze consiliari di Sarezzo per rafforzare l’opposizione al progetto, mentre il numero di firme raccolte supera quota 5.000. A luglio, viene organizzato un secondo incontro con l’amministrazione comunale, durante il quale il Comitato redige un documento ufficiale per chiedere l’assoggettamento del progetto a una Valutazione di Impatto Ambientale (VIA). Questo documento è inviato a Regione Lombardia e all’Università degli Studi di Brescia, che si esprime negativamente sul progetto.
Iniziative e pressing istituzionale (2016-2018)
- Fine luglio 2016: le firme raccolte raggiungono quota 7.500.
- 10 novembre 2016: vengono distribuiti 10.000 volantini ai residenti di Sarezzo, Gardone Val Trompia e Villa Carcina per informare la popolazione sui rischi dell’impianto.
- 23 gennaio 2017: si tiene un terzo incontro con l’amministrazione, alla presenza di esponenti chiave come Toscani, Ferraglio e Ottelli.
- 3 marzo 2017: il Comitato invia una richiesta formale di rigetto del progetto alla Regione Lombardia, presentando le quasi 12.000 firme raccolte in contrasto al progetto, sottolineando i numerosi rischi ambientali e sanitari.
- 4 Febbraio 2018 Il Comitato “Liberi Cittadini per la Salute” organizza, tra gli altri, un incontro molto partecipato con esperti per sensibilizzare la comunità sui temi ambientali e sanitari dal titolo “Sport e inquinamento”.
Questo evento ha rappresentato un’importante occasione per approfondire l’impatto dell’inquinamento sulla salute degli sportivi e della popolazione in generale.
Coinvolgimento mediatico e accademico
Nel frattempo, il Comitato mantiene alta l’attenzione sulla vicenda tramite aggiornamenti costanti sui social media, la mailing list e incontri con esperti di salute e ambiente. Si segnalano interazioni con l’Università degli Studi di Brescia, che boccia il progetto in ogni sua parte. Anche la stampa locale, come il Giornale di Brescia e Bresciaoggi, copre ampiamente le iniziative del Comitato, sottolineando la partecipazione popolare e il coinvolgimento tecnico-scientifico.
Questo percorso dimostra l’importanza di un’azione civica strutturata e persistente nella difesa dell’ambiente e della salute pubblica.
Il ricorso al TAR di Brescia e la riapertura dell’iter (2023-2024)
Nonostante l’archiviazione, nel 2023 l’azienda Sares Green presenta ricorso al TAR di Brescia, sostenendo che l’archiviazione non era conforme alle normative vigenti.
- Ottobre 2023: Il TAR accoglie parzialmente il ricorso di Sares Green, annullando la precedente decisione di archiviazione della Regione Lombardia. Il TAR ordina di riesaminare la documentazione, sottolineando la necessità di rispettare gli obblighi procedurali previsti dalla normativa ambientale.
Presentazione del nuovo iter autorizzativo (2024)
A seguito della decisione del TAR, Sares Green ripresenta nel 2024 un progetto aggiornato, sostenendo di aver apportato migliorie tecniche e ridotto le emissioni previste. L’azienda chiede nuovamente l’autorizzazione integrata ambientale (AIA) e la VIA.
- Marzo 2024: il Comitato si mobilita immediatamente, rilanciando campagne informative e organizzando assemblee pubbliche per contrastare il nuovo progetto.
- 22 marzo 2024: viene inviata una richiesta alla Regione Lombardia per sospendere i termini procedurali relativi alla nuova istanza, sottolineando la necessità di approfondimenti sugli impatti ambientali e sanitari.
Conflitti istituzionali e interventi europei
Nel corso del nuovo iter, il Comitato denuncia l’esclusione da incontri decisivi, come una conferenza dei servizi organizzata nell’ottobre 2024. In risposta, il Comitato scrive alla Commissione Europea per chiedere un controllo sull’applicazione delle normative ambientali italiane, ricevendo il sostegno di associazioni ambientaliste come Medicina Democratica.

Risultati e prospettive
La battaglia del Comitato continua con:
- Collaborazioni con esperti accademici, associazioni e tecnici
- Monitoraggio costante delle procedure amministrative.
- Coinvolgimento attivo della stampa locale, tra cui il Giornale di Brescia e Bresciaoggi, che seguono la vicenda.
Il futuro del progetto resta incerto, ma l’impegno del Comitato evidenzia il ruolo cruciale della partecipazione civica nella tutela dell’ambiente e della salute pubblica.