Nel corso del nuovo iter, il Comitato denuncia l’esclusione da incontri decisivi, come una conferenza dei servizi organizzata nell’ottobre 2024. In risposta, il Comitato scrive alla Commissione Europea per chiedere un controllo sull’applicazione delle normative ambientali italiane, ricevendo il sostegno di associazioni ambientaliste come Medicina Democratica.
Il Comitato invia una richiesta alla Regione Lombardia per sospendere i termini procedurali relativi alla nuova istanza, sottolineando la necessità di approfondimenti sugli impatti ambientali e sanitari.
Sares Green ripresenta il progetto.
Regione Lombardia e Comune di Sarezzo richiedono integrazioni tecniche per valutare l’impatto ambientale e sanitario. Tra le richieste, un’analisi approfondita delle ricadute al suolo di inquinanti come PM10, diossine, metalli pesanti e CO2.
Il comitato Liberi cittadini per la salute continua a opporsi, segnalando i rischi di ulteriori emissioni in una zona già altamente inquinata.
Il TAR di Brescia accoglie il ricorso di Sares Green contro l’archiviazione.
I giudici stabiliscono che la Regione avrebbe dovuto valutare nel merito l’autorizzazione, in base alla normativa vigente e alle modifiche dell’art. 184-ter introdotte nel 2019.
La Regione è obbligata a riattivare il procedimento entro 30 giorni e a riesaminare il progetto.
La Sares Green richiede una sospensione del procedimento di rilascio del Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale, in attesa di linee guida nazionali per chiarire la gestione dei criteri End of Waste.
La Regione Lombardia respinge la richiesta e rileva un motivo ostativo all’approvazione del progetto, procedendo verso l’archiviazione dell’istanza.
Il Comitato invia una richiesta formale di rigetto del progetto alla Regione Lombardia, presentando le quasi 12.000 firme raccolte in contrasto al progetto, sottolineando i numerosi rischi ambientali e sanitari.
Le firme contro il progetto raggiungono quota 8.000.
Il sindaco Diego Toscani ribadisce il parere negativo sul progetto, citando criticità ambientali e allarme sociale.
Viene avviata una collaborazione con l’Università di Brescia per valutazioni tecniche.
Il comitato raccoglie oltre 3.000 firme.
La giunta comunale di Sarezzo chiede formalmente alla Regione una Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) per il progetto.
Sares Green modifica il progetto eliminando il trattamento di rifiuti pericolosi e lo presenta nuovamente alla Regione.
Sorge preoccupazione a Sarezzo per l’apertura dell’impianto di pirolisi.
Si costituisce il comitato Liberi cittadini per la salute per opporsi al progetto.
Si presenta il progetto di Sares Green.